Analisi di Canzoni Famose
Stevie Wonder - Joy Inside My Tears
Stevie Wonder è uno degli artisti che più ho ascoltato nella mia vita. Per me la sua musica è una vera festa per le orecchie, con la sua voce incedibile sembra possa fare qualsiasi cosa, anche la melodia più contorta diventa immediata, avvolgente, strepitosa. Questa canzone in particolare riesce ad emozionarmi a tal punto che ogni volta che la ascolto sento il bisogno di farla ricominciare ancora e riascoltarla più e più volte. Uno dei pochi brani e interpreti che mi fanno realmente commuovere.
Trascrizione del video
Ho l’incredibile fortuna di avere una grande libreria di dischi, una discoteca vera e propria a casa dei miei genitori. E’ per questo che oggi voglio parlarti di un disco che probabilmente se non l’avessi avuto lì non lo avrei scoperto così presto, perché intorno ai dodici anni mi sono innamorata di questo album di Stevie Wonder, che risale al 1976, e la canzone in particolare di cui voglio parlarti si chiama “Joy inside my tears”. E’ un brano, un lento, una ballad, molto dolce, molto emozionante.
E’ una canzone che dura più di sei minuti: sei minuti e mezzo circa, che è lungo, è tanto. Ma io ogni volta che ascolto questa canzone, quando arriva il finale mi incavolo anche un po’ perché vorrei che continuasse. E’ una delle tante canzoni che mi piacciono di Stevie Wonder, perché tantissimo del repertorio di Stevie Wonder ovviamente mi piace. Ma forse questa è quella che veramente mi crea più scombussolamento a livello emotivo.
E’ una canzone molto semplice fondamentalmente sotto l’aspetto anche dell’arrangiamento, perché c’è un pianoforte, c’è una batteria, una tastiera, la voce naturalmente di Stevie Wonder, e una voce femminile che fa dei cori. Tutti gli strumenti, fatta eccezione per il sintetizzatore, sono suonati da Stevie Wonder, tutti quanti. E la canzone appunto è fondamentalmente anche tra le più semplici forse a livello appunto compositivo di Stevie Wonder.
Però il motivo per cui forse mi evoca così tante, mi suscita così tante emozioni, è che a differenza di molti altri brani suoi in cui lui lavora in maniera molto ricca vocalmente, quindi con tantissimi gruppetti, tantissimi abbellimenti, praticamente non sta mai su una nota, cioè una sillaba non la canta mai su una nota sola; sono un centinaio di note associate ad ogni sillaba che canta.
In questa canzone, nella prima parte, che poi è la parte più estesa, ed è la parte, il cuore insomma della canzone, il modo di cantare di Stevie Wonder è molto sobrio in realtà. E’ piuttosto dritto tra virgolette, per quanto Stevie Wonder possa essere dritto. Ovviamente non anonimo, non sterile, ma anzi questa semplicità nell’esecuzione vocale fa trasparire ancora di più la grandissima capacità, il talento di questo eccezionale artista, di comunicare e di trasmettere emotivamente.
Quindi, prima cosa da fare è ascoltare la canzone, perché sono praticamente sicura che possa suscitare le stesse emozioni che provoca a me. Normalmente le canzoni di Stevie Wonder sono tutte considerate molto difficili da cantare: è così, perché lui ha un’estensione molto ampia, canta altissimo fondamentalmente. E poi ha appunto questa grande capacità di lavorare con la voce, con un’eccezionale agilità, precisione, facendo abbellimenti, virtuosismi, davvero non alla portata di tutti senz’altro. E poi ha anche un gusto armonico non comune.
Infatti le sue canzoni sono anche molto elaborate proprio sotto l’aspetto armonico, quindi il giro di accordi sostanzialmente che compone le sue canzoni. Stevie Wonder non ha mai avuto un insegnante di canto. Quello è talento puro, punto e basta. Ha cominciato a studiare canto quando era un….scusa, a studiare pianoforte quando era un bambino, quindi sette anni più o meno.
E poi ha cominciato a cantare in maniera più seria diciamo, perché poi sempre ha cantato ovviamente, ma in maniera un pochino più seria, un paio d’anni dopo, quando si è trasferito con la sua famiglia e è entrato in un coro gospel. Quello è stato il momento in cui ha assorbito maggiormente poi quella che è la cultura gospel, musicalmente parlando.
Infatti è un cantante con un grande accento e un grande riferimento gospel, soul e R’n’B, e ha questa base appunto eccezionalmente comunicativa e anche drammatica a volte; perché comunque il gospel contiene delle punte di dramma nella voce, non in senso negativo, proprio nel senso, nella capacità di comunicare in maniera molto forte, certe sensazioni, certe emozioni. Stevie Wonder è un altro di quegli artisti, di quei capisaldi che ha condizionato un’intera generazione, soprattutto sotto l’aspetto vocale.
Infatti tantissimi artisti poi R’n’B venuti dopo, e anche ai nostri giorni insomma, hanno preso ad esempio il suo stile vocale, quindi questa grande ricchezza, direi quasi barocco, di virtuosismi, di abbellimenti, di melismi. E’ quindi uno degli artisti che vanno assolutamente studiati, probabilmente con ancora più attenzione rispetto agli altri, proprio perché molto complesso. Non soltanto difficile da cantare, ma anche difficile a volte capire come riesce a trovare certe soluzioni, eppure nello stesso tempo così immediato.
Insomma, un connubio talmente pazzesco che non può non essere apprezzato e studiato.