Interpretazione Vocale
L’importanza di scegliere la giusta tonalità per una canzone
Ogni cantante ha dei limiti alla sua estensione vocale, anche la voce meglio addestrata. Ciò significa che, quando si canta una canzone bisogna selezionare attentamente la tonalità che meglio si adatta alla propria voce. Cantare un brano in una tonalità sbagliata può causare diversi inconveniente: stonature, incapacità di raggiungere le note più basse o più alte del brano, timbro poco gradevole o comunque penalizzato. Ecco alcuni consigli per trovare la tonalità giusta.
Trascrizione del video
Ogni cantante, anche quello meglio addestrato, quello con la migliore tecnica, ha dei limiti vocali; sono limiti fisiologici, non ci si può fare niente. Si parte da un punto e si arriva a un altro. Però questo limite fisiologico diventa anche un limite quando si vuole interpretare una canzone che non sia nelle nostre corde, nella nostra voce. Quindi è necessario cambiare la tonalità della canzone.
In realtà non esiste una regola fissa e una regola universale applicabile alle canzoni per poterle trasportare quindi di tonalità nella maniera giusta per la nostra voce. Cioè quello che intendo dire, è che se una canzone è per esempio cantata da una voce femminile, e invece tu sei un uomo, quindi vuoi trasportare quella canzone nella tua tonalità, non c’è la regola che da voce femminile a voce maschile si abbassa di quattro toni, ipotizzo, o si alza di quattro toni o quant’altro.
Per quale ragione? Perché ogni canzone ha una tessitura, cioè una melodia fondamentalmente, completamente a sè, completamente unica, ed è quella che ti interessa modificare fondamentalmente. Perché la tessitura costituisce il range vocale sul quale la melodia, il canto, lavora, canta, si trova. Sostanzialmente quindi la prima cosa che devi fare quando una canzone non è nella tua tonalità, ti rendi conto che è sbagliata per la tua voce, è identificare quelle che sono le estremità della melodia.
Cioè, qual è la nota più bassa che viene cantata, e qual è la nota più alta che viene cantata in quella canzone. Ti consiglio naturalmente di utilizzare uno strumento per verificare queste estremità. Magari un pianoforte, visto che facilmente puoi reperire appunto pianoforti virtuali, sia sul tablet, quindi sull’ i-pad magari, o sul computer. Ti basta cercare “pianoforte virtuale” e trovi una serie di siti che offrono gratuitamente proprio queste tastiere che puoi utilizzare. Quindi cosa succede? Che ascolti la canzone, ascolti la nota più bassa, la riproduci sul pianoforte.
Ascoltando la canzone arriverai anche ad ascoltare quella che è la nota più alta che fa il cantante o la cantante, e prendi nota anche di quella nota. Quindi te la trovi anche lì sul pianoforte. Una volta che hai le due estremità, i due estremi, verifica se si trovano nel tuo range, cioè nella tua di estensione. Naturalmente questo impone che tu conosca bene o male quella che è la tua estensione vocale, cioè quali note riesci a cantare, da quella più bassa a quella più alta.
Se la tua voce è in quel range di note, cioè sta bene o male tra la nota più bassa e la nota più alta del brano che vuoi cantare, devi però anche verificare in che modo la tua estensione sta in quel range vocale. Attenzione, qua il discorso sembra complicato, in realtà non lo è. Allora, ognuno di noi appunto ha un’estensione vocale, che può essere di un’ottava e mezza, di due ottave, di tre ottave, non ci sono infinite ottave ovviamente.
Però ci sono voci che sono più o meno limitate, in base anche a quella che è la preparazione tecnica naturalmente, l’età, e insomma ci sono un po’ di elementi che influiscono sulla propria estensione vocale. Però non tutte le note della nostra estensione sono quelle utilizzabili. Cioè, la nostra voce, la tua voce, la mia, e la voce di chiunque altro, ha un proprio numero di note sulle quali lavora meglio, in cui la voce suona meglio.
E sono generalmente delle note centrali, e poco più su delle note centrali, e poco più sotto rispetto a queste note centrali. Per cui, che cosa succede? Che quando tu hai definito le note estreme della canzone che vuoi cantare, devi verificare che la nota più alta sia una nota dove arrivi comodamente, non una nota in cui ti sembra di essere impiccato. E lo stesso vale per la nota più bassa. Non deve essere una nota che ti esce “in cantina, un po’ così”.
Deve essere una nota sonora, una nota che tu puoi sfruttare agevolmente. Quindi una volta determinati questi elementi, procedi ad adattare la tonalità del brano. In che modo si adatta la tonalità del brano? Generalmente è bene, più semplice quantomeno, utilizzare quando si canta delle basi midi file. Le basi midi file sono facilmente modificabili, cioè si possono trasportare in tutte le tonalità senza avere dei cambiamenti sostanziali nel suono.
Quindi prendi la tua base, e ascoltando la canzone originale, una volta che avrai verificato che la canzone magari è troppo alta, andrai sulla base midi e abbasserai la base midi di un tono, per esempio. Un tono corrisponde a “meno due”, in tutti gli editor midi. Uno è un semitono, due è un tono. Quindi abbassa di un tono la canzone, e prova a cantarla. Anche non tutta. Prova a cantare i punti appunto che sono estremi nella canzone: quello più basso, e arriva poi a quelli più alti, e verifica.
La tua voce esce bene? Ci arrivi? La nota alta, è una nota tenuta o è una nota di passaggio? Anche questo è importante, perché megari abbassando la tonalità del brano ti rendi conto che riesci a raggiungere quella nota alta, magari anche bene, ma non riesci a tenerla perché comunque è al limite della tua estensione. Se è una nota di passaggio, cioè la tocchi un attimo e poi scendi subito, e tutto il resto naturalmente della canzone ti viene bene, puoi mantenere così la tonalità.
Altrimenti continuerai a scendere, ad abbassare la tonalità della base midi, piano piano, gradualmente, di semitono in semitono, fino a chè non avrai trovato la tonalità più confortevole per la tua voce. La stessa cosa naturalmente vale in caso opposto, cioè se un brano è troppo basso.
Quindi si ascolta il brano, si definiscono i limiti, e in genere se un brano è troppo basso si definisce soltanto il limite inferiore, cioè la nota più bassa, e si traspone il brano fino a che non si riesce a cantare quella nota così bassa comodamente e con una buona qualità di suono.