Tecnica Vocale
Come migliorare l'intonazione - Sei Calante o Crescente?
L’intonazione si può migliorare, l’importante è sapere quando si stona e perché ed esercitarsi. In questo video spiego cosa significa essere crescenti e calanti e suggerisco alcuni esercizi per migliorare la propria intonazione e l’orecchio musicale.
Trascrizione del video
Per migliorare la propria intonazione, ti ho già detto che è molto importante imparare ad ascoltarti, quindi ti ho suggerito di registrarti ogni volta che ti eserciti ed ogni volta che canti una canzone. Oltre ad imparare ad ascoltare la propria voce, è però importante imparare anche ad ascoltare tutto quello che è il riferimento armonico, quindi la base, l’accompagnamento che va insieme alla tua voce.
Allora, l’intonazione va considerata sotto due aspetti: uno è prettamente uditivo, e quindi gli errori che si possono commettere nell’intonazione dipendono da un’errata percezione uditiva, quindi da un errato messaggio che il tuo orecchio percepisce e quindi poi trasmette al cervello e all’emissione vocale. L’altro errore invece, l’altro aspetto, è un aspetto puramente meccanico, ossia sono gli errori che si commettono nell’intonazione per una sbagliata impostazione della voce. Quindi anche chi si ritiene normalmente intonato può avere problemi di intonazione.
Il tipo di problemi di intonazione di cui parlo sono problemi molto più sottili e anche molto più subdoli rispetto a un errore di intonazione clamoroso. Un errore clamoroso riguarda il cantare una nota completamente differente rispetto a quella che dovrebbe essere. Se per esempio io volessi cantare questo “DO” centrale:
e invece facessi:
AAAA
sarebbe chiaro che la nota che ho cantanto è stonata rispetto alla nota di riferimento, ossia il “DO”.
Stonare però non vuol dire soltanto sbagliare clamorosamente nota, perché si può essere stonati anche se ci si avvicina molto alla nota corretta, e ciò significa che è possibile sbagliare perché quella stessa nota si emette calante o crescente. Essere calanti o essere crescenti sono due concetti molto importanti per imparare a capire bene che cosa significhi poi essere intonati, essere in tonalità, e quindi in armonia con la musica. Quando si è calanti si tende a cantare una nota leggermente più bassa rispetto a quella che dovrebbe essere.
Usiamo come riferimento ancora il “DO” centrale sulla tastiera:
OOOO
Se sono calante il mio “DO” non è preciso, ma tende verso il basso in questo modo:
OOOOOOOO
Non si tratta di una nota completamente diversa dal “DO”, non è un:
OOOO
quindi una nota appena sotto, un “SI”. E’ in mezzo, esattamente in mezzo tra il “DO” e il “SI” in un punto che risulta estremamente fastidioso all’ascolto, considerato che invece la nota di riferimento che dovrei cantare è il “DO”.
Questo significa essere calanti, quindi cantare, eseguire una nota leggermente più in basso rispetto a quella che dovrebbe essere. Per quale motivo si può essere calanti? E’ facile essere calanti quando si sbaglia la collocazione della nota nel momento in cui si canta. Ogni nota della nostra estensione ha una collocazione, una risonanza precisa in un punto diverso della nostra cassa armonica. Le note basse dovrebbero risuonare nel petto, le note medie invece dovrebbero risuonare in maschera, ossia nella parte centrale dove c’è la bocca, dove c’è il naso.
Le note alte invece dovrebbero risuonare nella testa. Ora, se io volessi cantare una nota di testa, ma la facessi risuonare nella maschera, quindi sotto, molto probabilmente la nota che andrei a fare sarebbe una nota calante. Bisogna cercare di immaginare all’interno delle tre aree di risonanza, quindi petto, maschera e testa, tutte le note della nostra estensione, partendo dalla nota più bassa che riusciamo a prendere che sarà collocata quindi nel petto, fino alla nota più alta della nostra estensione che sarà collocata quindi in cima alla testa.
Tutte le note in mezzo, salendo gradualmente, andranno poi a percorrere la maschera, quindi dal petto si muoveranno dalla maschera fino alla testa. Ogni nota, ogni singola nota, ha una sua precisa collocazione. Per questo motivo prima di cantare, prima di emettere il suono, è importantissimo, è fondamentale pensare alla nota che dobbiamo cantare; cantarcela in testa, cantarcela mentalmente, e quindi cercare di collocarla e posizionarla nel punto preciso in cui andrebbe cantanta. Continuiamo a parlare di intonazione relativa, chiamiamola così, passando dalla nota calante alla nota crescente.
Se la nota calante è una nota eseguita leggermente più bassa rispetto a quella che dovrebbe essere, una nota crescente al contrario è una nota eseguita leggermente più in alto rispetto a quella che dovrebbe essere. Ecco il solito “DO” centrale:
OOOO
Ed ecco un bel “DO” crescente:
OOOOOOOO
Anche in questo caso non sto cantando una nota diversa dal “DO”, non è un “DO diesis”. E’ esattamente in mezzo, quindi è una nota leggermente più alta del “DO” e un po’ più bassa del “DO diesis”. Questo significa essere crescenti.
E’ più facile però essere calanti che crescenti, perché molto spesso l’errore che ci porta a essere calanti, quindi a stonare, dipende dalla cattiva respirazione, quindi dall’insufficiente supporto del fiato, e quindi insufficiente lavoro del diaframma a sostenere la nota. Per imparare a percepire chiaramente la differenza tra una nota intonata e una nota calante, una nota crescente, una nota fuori tono comunque, bisogna allenarsi naturalmente. E gli esercizi che ti sto per proporre sono esercizi assolutamente utili, esercizi che ti aiuteranno ad allenare il tuo orecchio.
In primo luogo procurati una tastiera, se non hai un pianoforte, anche una piccola tastierina, ormai sono reperibili anche nei negozi di giocattoli e certo non costano molto. E ti servirà come riferimento, perché hai bisogno naturalmente di avere un riferimento sia visivo sia acustico della nota intonata.
Una volta che sarai davanti alla tua tastiera, divertiti, diciamo così, ed esercitati, a pigiare a caso i tasti sulla tastiera, e a riprodurre con la voce il suono che stai suonando con la tastiera:
AAAA
Parti da una nota più o meno centrale sulla tastiera, quindi più o meno in mezzo, un tasto in mezzo alla tastiera, e prendilo come riferimento. E’ importante perché visivamente questo ti aiuterà moltissimo.
Tutti i tasti che pigerai che saranno alla destra di quel tasto iniziale centrale, saranno note più alte, quindi il fatto di identificarle con gli occhi, di vederle, ti proietterà e ti preparerà all’esecuzione vocale della nota, quindi saprai che sarà una nota più alta rispetto a quella precedente. Viceversa tutte le note che saranno alla sinistra rispetto al tasto iniziale che hai utilizzato, saranno note più basse rispetto alla nota iniziale.
In effetti puoi cominciare anche partendo da una nota che userai sempre come riferimento, e poi a seguire tutte le note che vanno da quella verso l’alto, e tutte le note che vanno da quella verso il basso. Per esempio, io utilizzo un “DO” centrale come nota di riferimento, e poi salgo e scendo partendo sempre da quel “DO” centrale, così:
OOOOO
Per il prossimo esercizio hai bisogno di qualcuno che ti aiuti, che può essere un familiare, un amico, insomma scegli tu.
Allora, questa persona dovrà eseguire una serie di note sulla tastiera, sempre partendo da un riferimento che può essere appunto questo “DO” centrale, e tu dovrai riconoscere l’altezza delle note. Cosa significa? Che dovrai dire se la nota che è stata suonata subito dopo la tua nota di riferimento era più alta o più bassa, in questo modo:
Questa è la nota di riferimento.
Questa è più alta.
Riferimento.
Questa nota è più bassa.
Riferimento.
Questa è più alta.
Anche questa è più alta.
questo esercizio ti servirà moltissimo per prendere confidenza con il suono delle note, e quindi per capire qual è la loro altezza, riconoscerla e poi piano piano comprendere quelli che sono gli intervalli musicali.